Mi recai nel novello girone
di color che dalla pelle il color (1)
scernean le genti, e ‘sì terrone
colui che dalle dodici ore (2)
nella piana del Pado si recò (3)
appellavan con cieco livore.
Le anime che l’odio accecò
per l’aliena razza e cultura
scontavan lo ripugnante peccato
con una formidabile tortura:
d’escrementi un pelago notàvan
ed era fin al collo la misura,
ma i flutti di feci l’ingozzavan
qual resi di stronzate uscite (4)
in vita quando la bocca aprivan.
Tra le teste quali falli tornite
della Lega riconobbi lo duce
il Salvini che le palle sfinite
ci fece quand’era sempre in luce.
«A casa tua ti reco aiuto»
lo perculai; quand’egli truce
si senti dall’alto così sfottuto,
la bocca aprì in gentil risposta,
ecco un’onda che come imbuto
l’esofago farcì di decomposta
materia a quel losco tizio. (5)
A Caronte chiesi se apposta
potea peggiorar quel supplizio;
ei gracchiò qual fonogràfo
«Giunta è l’ora dello sfizio:
facciam un giro in aliscafo».
Cerfedante Alighieri
Note:
1 – color…color: elegante chiasmo
2 – dalle dodici ore: dal Mezzogiorno
3 – Pado: il Po, dal latino Padus
4 e 5: prestigiosi enjambement
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